Chi è il monaco

Chi è monaco?

Il monaco è una bizzarra esistenza tutta tesa a rifarsi una bellezza perduta…

È uno che cerca soltanto di riscoprire il suo magnifico e trasparente volto…

È un amante della libertà, un cercatore della libertà più profonda,

sulle strade del mondo o chiuso in una cella poco importa…

È un arringatore di folle che si tramuta in un uomo silenzioso e muto in mezzo a un bosco…

È un figlio del vento, in ogni situazione, in ogni istituzione, in ogni regola…

È uno che sia stia fermo e chiuso, sia si metta in cammino, è affascinato dalla preghiera e dalla bellezza…

È uno senza patria, senza terra, senza casa, senza padre e senza amante… ma possiede una madre, dei fratelli, delle sorelle… ed è un amato perché ha un Amante.

Uomo senza donna, senza situazione precisa, senza professione fissa, non sa mai che cosa fa e sa solo dire che cosa lui è…

E uno che va vestito fino ai piedi con abiti strani, o va nudo come i padri antichi del deserto…

La sua vita è quaresima perché la Pasqua di oggi non gli basta, egli vuole la Pasqua eterna!

Sentinella in fondo alla solitudine, come esiliato, emarginato come un lebbroso o un deviato, continua in piedi a fissare l’icona del santo Volto e attende di poter gridare che il volto dell‘icona si fa carne e avanza, gli occhi negli occhi, verso di lui, fino a stringergli in modo forte le mani, fino al bacio sulla fronte, la pietruzza bianca, il nome nuovo sulla bocca, la Luce eterna sul volto …

È uno che sa danzare davanti a una pianta come davanti ad un uomo o a una donna…

È uno che sa suonare con un bastone facendolo scorrere sul braccio come l’arco di un violino…

Piange od esulta sui greti delle chiese di cui lui solo sa godere l’ombra pienamente…

È uno che è sempre ubriaco di Dio e che tutti leggono ubriaco di vino…

È uno di cui la chiesa ha bisogno per poter respirar e non vivere in agonia…

È uno di cui i soli e gli emarginati han bisogno per non sentirsi tanto soli …

È uno di cui il mondo ha bisogno per sentirsi contestato…

È uno che sta come una pietra al suo posto, con la funzione di segnare un cammino, servire come sedile a qualcuno, aiutare un altro a ripararsi dal vento …

Infine, il monaco è il solo, il solo (e nessun altro lo ha potuto!) a poter dipingere la Trinità nella sua verità assoluta.

Andrej monaco lo fece, lui il più grande forse tra i monaci; Basilio lo fece scrivendo per primo ciò che gli era stato rivelato intorno al Vento della Pentecoste, lo Spirito, lui figlio del vento…

Di questi monaci noi abbiamo bisogno anche oggi …

fratel Enzo Bianchi, Bose 27 settembre 1973

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