ORARI DI VISITA: DA LUNEDI' A SABATO: 8:00/12:00 e 14:00/18:00. DOMENICA: 9:00/11:00 E 12:00/ 17:00. La pieve di Santa Maria Assunta a Cellole, “una delle più importanti pievi romaniche risalenti al XII secolo esistenti nel territorio” della Valdelsa – secondo il giudizio del professor Antonio Paolucci –, è situata nel comune di San Gimignano (il cui territorio si trova in provincia e, per gran parte, in diocesi di Siena), all’interno del magnifico paesaggio delle colline della Valdelsa. Parrocchia, insieme con Libbiano, della diocesi di Volterra, la pieve romanica sorge non distante da uno dei tracciati collinari della via Romea/Francigena, a quattro chilometri da San Gimignano.
I resti ritrovati nel territorio di Cellole, così come il suo stesso nome (dall’etrusco cela, “piccolo luogo sacro”), testimoniano l’origine etrusca dei primi insediamenti locali. Ancora oggi la parte più profonda delle cantine della canonica ha mantenuto l’aspetto di una grotta scavata nel tufo, in origine probabilmente una tomba etrusca.
ORARI DI VISITA: DA LUNEDI' A SABATO: 8:00/12:00 e 14:00/18:00. DOMENICA: 9:00/11:00 E 12:00/ 17:00. La pieve di Santa Maria Assunta a Cellole, “una delle più importanti pievi romaniche risalenti al XII secolo esistenti nel territorio” della Valdelsa – secondo il giudizio del professor Antonio Paolucci –, è situata nel comune di San Gimignano (il cui territorio si trova in provincia e, per gran parte, in diocesi di Siena), all’interno del magnifico paesaggio delle colline della Valdelsa. Parrocchia, insieme con Libbiano, della diocesi di Volterra, la pieve romanica sorge non distante da uno dei tracciati collinari della via Romea/Francigena, a quattro chilometri da San Gimignano.
I resti ritrovati nel territorio di Cellole, così come il suo stesso nome (dall’etrusco cela, “piccolo luogo sacro”), testimoniano l’origine etrusca dei primi insediamenti locali. Ancora oggi la parte più profonda delle cantine della canonica ha mantenuto l’aspetto di una grotta scavata nel tufo, in origine probabilmente una tomba etrusca.
L’intero complesso della pieve romanica è composto di una serie di fabbricati edificati nel tempo intorno al nucleo originario della chiesa, a ridosso della pieve stessa e formanti un cortile chiuso da un muro con porta. Addossato alla chiesa, sul lato nord, vi è anche un oratorio che, ridotto nel tempo a magazzino e garage, è stato ora riportato all’uso originale di luogo di preghiera.
Di fronte alla chiesa, a fianco del boschetto di cipressi, si trova un piccolo edificio adibito a magazzino e abitazione, con ampia aia. A distanza di poche decine di metri è situata una casa colonica, detta “Alleluia”.
Carico di memoria, di bellezza e di pace, questo luogo è munito anche di un minuscolo cimitero che riposa sul dorso della collina. Il complesso della pieve è circondato da ampi terreni, che storicamente le appartengono, alcuni dei quali coltivati a uliveto e a vigneto di vernaccia e chianti dei colli senesi. I lavori di restauro in vista della ripresa della vita monastica sono stati condotti sotto l’alta sorveglianza della sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Siena e Grosseto.
Notizie storicheL’intero complesso della pieve romanica è composto di una serie di fabbricati edificati nel tempo intorno al nucleo originario della chiesa, a ridosso della pieve stessa e formanti un cortile chiuso da un muro con porta. Addossato alla chiesa, sul lato nord, vi è anche un oratorio che, ridotto nel tempo a magazzino e garage, è stato ora riportato all’uso originale di luogo di preghiera.
Di fronte alla chiesa, a fianco del boschetto di cipressi, si trova un piccolo edificio adibito a magazzino e abitazione, con ampia aia. A distanza di poche decine di metri è situata una casa colonica, detta “Alleluia”.
Carico di memoria, di bellezza e di pace, questo luogo è munito anche di un minuscolo cimitero che riposa sul dorso della collina. Il complesso della pieve è circondato da ampi terreni, che storicamente le appartengono, alcuni dei quali coltivati a uliveto e a vigneto di vernaccia e chianti dei colli senesi. I lavori di restauro in vista della ripresa della vita monastica sono stati condotti sotto l’alta sorveglianza della sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Siena e Grosseto.
Notizie storicheLa pieve romanica di Cellole è rivolta a oriente, con le aperture poste su questo lato dell’edificio, affinché la luce all’alba possa penetrare all’interno. La chiesa, di impianto basilicale a pianta rettangolare, ha una lunghezza di circa trenta metri e una larghezza di circa quindici; è composta da una navata centrale e due laterali, con un’abside di tipo semicircolare. Dietro l’abside, da un piccolo uliveto è possibile ammirare, in linea retta, le torri di San Gimignano.
L’interno della chiesa, di grande semplicità, armonia e nitore, presenta undici colonne e due pseudocolonne (incassate nella muratura), a sostegno di sette arcate a tutto sesto che, dando all’insieme una luminosa armonia, separano le tre navate e sorreggono la copertura, rifatta molte volte nel tempo, con capriate e orditura in legno e manto in cotto. Il pavimento è in cemento con inerti color cotto.
La facciata a capanna è preceduta da un umile boschetto di cipressi, che accompagnano l’ingresso alla chiesa e che furono ripiantati uno per ciascuna delle famiglie della parrocchia in seguito ai restauri del 1879 durante i quali erano stati abbattuti. È questa una testimonianza importante, perché attesta la straordinaria iniziativa di partecipazione all’intervento di restauro da parte dei fedeli.
Tutt’attorno lo 5 sguardo può spaziare dolcemente sulle colline senesi, nella quiete e nel silenzio meditativo. Sulla facciata vi è un portone d’ingresso sormontato da un arco cieco e da una bifora, ai lati due finestre monofore alte e sottili. Decorazioni geometriche e floreali scolpite su archetti, capitelli e mensole del portone e della bifora ornano sobriamente la facciata; una pietra con inciso un motivo floreale e un’iscrizione a sinistra della porta, insieme a due teste in tutto tondo, sono visibili ai lati della bifora. Sul fondo, dietro il presbiterio, si apre un’abside semicircolare con copertura a volta; al centro dell’abside, sopra il coro, vi è una finestra monofora. Al centro delle tre navate, in fondo, troviamo l’altare maggiore posto sopra un presbiterio delimitato da due soglie e due gradini in pietra.
Il fonte battesimale è oggi collocato a sinistra della porta d’ingresso ed è costituito da un unico blocco di pietra di forma ottagonale. Le pareti sono in muratura di pietre a vista (calcari e arenarie), con conci ben squadrati e lavorati e con sobri elementi architettonici; nell’abside vari archetti “sorreggono” la volta. Sui capitelli delle colonne e dei pilastri troviamo scolpiti motivi geometrici, floreali e antropomorfi; nell’abside numerosi fregi riccamente decorati in bassorilievo con motivi geometrici, floreali e zoomorfi che trasmettono un vivace senso pittorico; su due colonne affreschi quattrocenteschi con santi, tra i quali sant’Antonio abate.
Coordinate geografiche: 43.4848356, 11.0058583
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